Chi sono
Emma Pellizzaro
Amo l’arte in tutte le sue forme!
Nei miei ricordi di bimba mi vedo impegnata su di un foglio, matite e colori sul tavolo della cucina a catturare immagini, a far nascere sulla carta nuove storie e da raccontare…..
Mi piaceva molto sperimentare, il vivere all’aria aperta, in campagna, mi suggeriva continui stimoli con la natura, il suo cambio di luce e di stagioni…. L’arte è stupore e curiosità, di volta in volta scoprivo un nuovo modo di vedere la vita attorno e ritrovavo nuovo slancio, la forza dentro di me, sentivo fortemente quanto la creatività avesse un grande potenziale, come diceva Paul Klee “ l’arte rende visibile ciò che sempre non lo è”.
Ho sperimentato su me stessa quanto il “fare arte” avesse una forte impatto sul mio stare bene.
La mia strada era sempre stata lì, era l’Arteterapia!
Dopo il diploma come Tecnico dei Servizi Sociali e O.S.S. mi sono specializzata presso il Centro delle Artiterapie di Lecco, scuola accreditata per questa disciplina. Sono iscritta al registro Nazionale APIART nm.476 che ne supervisiona la professionalità. Sono Mindfullness Educators.
Ho lavorato per molti anni come volontaria in una Casa Famiglia per minori, con gruppi di adolescenti, condotto centri estivi e inserita in gruppi teatrali. Ho partecipato ad alcune mostre e creato eventi di Arte Collettiva, dove l’arte diventa il mezzo per condividere valori e creare solidarietà, integrazione e relazione autentica.
Collaboro con diversi Servizi e Associazioni come L’Atelier Diblù Arte di Melegnano (Mi), Arci Creazzo, Donna chiama Donna, Cooperativa SPF di Vicenza, con Estetista Consapevole e altri professionisti nei diversi percorsi multidisciplinari.
Attualmente mi occupo di minori in una struttura protetta, di bambini adottati e diversamente abili, sia con percorsi individuali che di gruppo. Propongo laboratori per adulti, per donne e laboratori viaggianti all’aperto.
Continuo a dipingere e ad osservare ciò che mi circonda. Cerco di imparare sempre qualcosa, dalla vita, dalla natura, dalle persone che incontro.
Credo che il “fare arte” sia un mezzo molto potente, che libera da barriere interne ed esterne, arricchendo ognuno di noi.
In cosa credo
Il grande psicoanalista Donald Winnicott sosteneva che solo attraverso il gioco e l’atto creativo permettono alla persona di venire a contatto con il suo vero sé.
L’arte e la creatività, ci donano la possibilità di sviluppare l’immaginazione, di saper trasformare, di riparare e di connettersi con il proprio intimo. La creatività è saper vedere la vita con occhi sempre nuovi, è darsi possibilità, non fermarsi davanti alle difficoltà, ma saperle affrontare attingendo a quelle risorse che a volte non sappiamo di possedere.
Fare arteterapia è mettere in relazione il dentro con il fuori noi, come un filo invisibile e come sosteneva Edith Kramer “l’arte rivela sempre la verità”.
Arte come necessità, possibilità di cambiamento, esplorazione di sé, arte come vita.
I miei progetti
Credo nell’uomo come singolo, nella sua unicità e soggettività. Ogni persona che incontro è per me un mondo, un mistero da scoprire, da rispettare, con il quale mettermi in ascolto.
_Laboratori per bambini e ragazzi: sperimentazione delle proprie risorse, riconoscimento e autostima.
_laboratori per adolescenti e le diverse criticità legate alla crescita,
_Laboratori per adulti: benessere e cura di sè.
_Percorsi per gruppi di donne: prevenzione, benessere e cura.
_laboratori creativi nella disabilità.
_Laboratori di sostegno nelle adozioni e affido
_Laboratori espressivi per persone anziane.
il conduttore arteterapista
Il conduttore arteterapista è una figura professionale, formata ad accompagnare e sostenere la persona sia in percorsi individuali che di gruppo.
L’areterapista deve sapersi mettere in risonanza ed empatia con l’altro, attento nel cogliere le sfumature del non detto, deve essere “CON” la persona, per aiutarla ad esprimersi attraverso il linguaggio espressivo e simbolico dell’arte. E’ una relazione di fiducia, dove l’arteterapista stimola l’utente affinché possa far emergere e riconoscere le proprie potenzialità attraverso il processo creativo. La sua presenza sostiene e accompagna durante tutto il percorso, condividendo impressioni e rispondendo ai bisogni dell’utente. E’ colui che sa ascoltare, non giudicando ma portando alla riflessione, lavorando sulle immagini prodotte. Fondamentale che il conduttore abbia una profonda conoscenza dei processi creativi e dei materiali proposti, per un efficiente intuizione artistica, così da sostenere concretamente la relazione terapeutica.